L’ABC dell’economia – Parte seconda – Capitolo I

Sulla volizione – Mi si obietterà che sto cercando di fondare un sistema sulla volontà anziché sull’intelletto. È proprio questa una delle ragioni principali che mi hanno spinto a scrivere questo trattato.

Le classi criminali non hanno interessi intellettuali. Nella misura in cui le persone non hanno interessi intellettuali si avvicinano alle classi criminali, e si avvicinano alla psicologia criminale.

Nessun sistema economico vale un fico, se manca la «buona volontà» Nessun sistema economico astratto funzionerà se le persone non sono pronte ad agire a ragion veduta.

Le persone indifferenti alla definizione della libertà intesa come le droit de faire tout ce qui ne nuit pas aux autres, non FARANNO nulla per migliorare la loro conoscenza economica, quale che essa sia.

Le persone prive di senso di responsabilità cadono sotto il dispotismo, e meritano tutti i possibili castighi e calamità offerti dalle peggiori forme di dispotismo.

Nessun sistema economico può essere efficiente fin quando non ci sarà un numero ragionevole di persone interessate all’economia; interessate, direi, all’economia come parte del problema: che cosa danneggia o no gli altri? Il fatto che la risposta a questa domanda probabilmente coincida con quella alla domanda: qual è la forma migliore di egoismo? non cambia la sostanza del problema.

Nessun egoista possiede l’energia necessaria per raggiungere il massimo d’illuminazione egoistica.

Marx ha suscitato un interesse molto minore rispetto a quel che l’importanza del suo pensiero avrebbe potuto far pensare. Egli conosceva i limiti della sua economia, ma tralasciò o ad ogni modo non riuscì a chiarire quali fossero. Cioè a dire, l’economia marxiana si occupa di beni da vendere, beni nel negozio. Nel momento in cui mi cucino il pranzo o costruisco un sedile inchiodando quattro assi, esco dall’intero ciclo dell’economia marxiana.

«Non riuscirai mai a smuoverli con qualcosa di freddo come l’economia» disse Mr. Griffiths, il creatore del Sin Fein.

Non si riuscirà a suscitare interesse per l’economia in nessuno finché non ci si renderà conto che si patiscono gli effetti di un sistema perverso. Non conosco alcun argomento per cui è più difficile suscitare un interesse qualsiasi. Il costo delle cose che interessano veramente gli esseri umani non ha niente a che fare con la loro qualità. Una bella donna non costa più di una brutta, anzi, probabilmente costa molto meno.

Non costa di più cucinare bene un pranzo che cucinarlo male. Ammetto che probabilmente pagherete di più per un buon pranzo, ma ciò che otterrete dipenderà dalla vostra conoscenza e non dalla categoria del ristorante.

Le arti del commercio si basano su applicazioni personali delle leggi del valore (la metafisica marxista e la «psicologia» della pubblicià nel mondo degli affari americano).

Non riuscirete a progredire nella «scienza» economica fino a quando non sarete pronti a delimitare il campo di tale scienza, proprio come nello studio di chimica, fisica, matematica.

I beni in vetrina valgono di più di quelli in cantina.

L’arte del commercio per cui il proprietario di un caffè si fa una clientela e il suo vicino no.

La comodità dei poveri, il lusso dei poveri che per secoli ha premiato il piccolo negozio e il commerciante. Il risparmio di energie: compro il caffè nel negozio sotto casa e non in quello grande più distante. Lo stesso vale per il mio sarto (? ), ciabattino e venditore di burro.

Più di una decina anni fa il Maggiore Douglas riconobbe che avevo dato un contributo alla discussione quando sottolineai che mio nonno aveva costruito una ferrovia non tanto per il desiderio di guadagnare o nell’illusione di poter far meglio di altri in quel modo, quanto per una spinta interiore, il desiderio dell’artista di FARE qualcosa, il piacere di costruire e il gioco di essere più abile e di superare gli ostacoli.

Benissimo, non sto procedendo secondo la logica aristotelica, ma secondo il metodo degli ideogrammi che consiste per prima cosa nel riunire gli elementi necessari del pensiero.

Nessuno di questi fatti «incoerenti» o contraddittori può essere tralasciato. Un problema di risoluzione di forze potrà essere risolto solo quando si saranno prese in considerazione tutte le forze.
Se ce n’è qualcuna le cui variabili non possono essere ridotte a una equazione, quella deve restare, almeno temporaneamente, al di fuori della nostra «scienza».

Se ricordo bene la Parte prima si occupava soprattutto della scienza.

La scienza dell’economia non andrà molto lontano se non garantirà la presenza della volontà tra le sue componenti; cioè volontà d’ordine, volontà di «giustizia» o equità, desiderio di civiltà inclusi gli scambi di cortesie. La forza di tale volontà è sicuramente parte di qualsiasi soluzione.

Ezra Pound

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Il mondo può essere solo il « mio » mondo. All'Io veniva fornita una rocca salda e inaccessibile, dove poteva sentirsi sicuro, libero e dominatore. Vedi tutti gli articoli di radiomishima

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