Le Waffen SS
Le Waffen-SS avevano 38 divisioni con circa un milione uomini sui fronti. Di queste caddero su tutti i fronti della guerra più di 400.000 soldati, sottufficiali ed ufficiali, tra loro, 32 comandanti di divisione. 50.000 soldati delle Waffen-SS si considerano scomparsi. Ai soldati delle Waffen-SS si concessero moltissime onorificenze di merito militare(…)
Ancora alla fine del secolo XX la maggioranza della gente ignora quello che fu, tra il1940 e il 1945, il fenomeno – unico nella storia militare – del milione di giovani combattenti politici, volontari tutti essi, integrati in seno delle trenta otto divisioni Waffen SS nel corso della Seconda Guerra mondiale. Chi erano? Innanzitutto, soldati (Waffen). I migliori soldati, formidabilmente equipaggiati, sempre i più pronti quando era necessario affrontare il nemico e reagire davanti ad una sconfitta. Fisicamente, i più prestanti: taglia minima 1,75 m.; Obbligatorietà di dimostrare una salute perfetta; Esclusione alla più piccola mancanza di visuale o davanti ad una carie molare; una milizia che rispecchiava tutte le norme olimpiche. Il loro allenamento era eccezionale. Nella Scuola di Ufficiale deBad – Tolz, tutti gli aspiranti avevano perso una dozzina di chili alla fine del corso. Al finire di questo corso ognuno era divenuto un atleta, flessibile, nudo e forte come un dio greco. Ricevevano anche una formazione politica del più alto rigore. Disciplina di ferro, libera ed allegramente accettata. Spirito di squadra, cameratismo costante disimpegnato da ogni complesso di casta. Severità nelle abitudini: nelle Waffen SS un pederasta era messo al muro senza possibilità di appello. L’eroismo era la legge imperante. Continua a leggere
Intelligenze scomode del ‘900 – Louis Ferdinand Céline
Documentario Rai di Giano Accame tratto dalla collana “Intelligenze scomode del ‘900”.
Julius Evola – Dalla trincea a dada
Dire che Julius Evola è una delle più grandi intelligenze del Novecento è ormai pressoché scontato anzi, è quasi di moda: perché il fascino oscuro della trasgressione sembra non morire mai.
Eppure sono ancora in troppi a ignorare quasi del tutto la multiforme attività di questo singolare studioso: che fu poeta, pittore, cultore di scienze esoteriche e alchemiche, filosofo, studioso delle dottrine sapienzali e religiose orientali, indagatore e divulgatore di miti, simboli e leggende, attento osservatore dei fenomeni sociali e delle devianze giovanili – come dimostrarono in modo esauriente tutti i suoi libri e le migliaia di articoli apparsi sulle testate più diverse. Invece i suoi estimatori più superficiali si limitano a considerare Evola un ideologo politicoo, peggio, un mago occultista: e i suoi numerosi detrattori, più superficiali ancora, preferiscono relegarlo al ruolo di razzista e di cattivo maestro dei neofascisti italiani.
Quello che ci proponiamo di fare qui e nei DVD che seguiranno è proprio di raccontare Julius Evola, il suo pensiero e la sua opera attraverso la storia della sua vita, con immagini, musica e parole; così in questa prima parte si darà ampio risalto a uno degli interessi giovanili di Evola — quello artistico, manifestatosi attraverso la rivoluzionaria scelta DADA in pittura e in poesia, a cavallo della I guerra mondiale.